10-10-2013, 09:55
In realtà, la "seconda fermentazione", non è una fermentazione vera e propria: non facciamo altro che travasare in un altro recipiente, di plastica o inox, il mosto ottenuto una volta passata la tumultuosa fase iniziale (in genere quando, misurata la densità, ci troviamo a circa 1018-1020 su un prodotto con FG 1010). Ciò conferirà alla nostra birra una maggiore limpidezza, visto che nel travaso, lasceremo intatti i fondi di lievito "esausto" nell'altro recipiente. Unica accortezza durante il travaso è quello di non "splashare" il mosto, onde evtare un'eccessiva ossigenazione del mosto. Per venire meno a questo inconvieniente basta posizionare il 1° fermentatore in alto e quello vuoto in basso, collegati da un tubo di plastica che va appoggiato sul fondo del secondo fermentatore.
Inutile raccomandare le regole per la sanitificazione di tutti gli strumenti (tubo e 2° fermentatore) che vanno contatto con il mosto.
Non ci resta poi altro che attendere CON PAZIENZA la fine della fermentazione.
Oppure la rifermentazione in bottiglia, dove verrà carbonata (co2 in bottiglia), con le sue quantità di zucchero giuste, imbottigliate, lasciate alla stessa temperatura di fermentazione per 15 giorni, e fatte maturare almeno tre mesi ( Per le birre bassa gradazione)!
Inutile raccomandare le regole per la sanitificazione di tutti gli strumenti (tubo e 2° fermentatore) che vanno contatto con il mosto.
Non ci resta poi altro che attendere CON PAZIENZA la fine della fermentazione.
Oppure la rifermentazione in bottiglia, dove verrà carbonata (co2 in bottiglia), con le sue quantità di zucchero giuste, imbottigliate, lasciate alla stessa temperatura di fermentazione per 15 giorni, e fatte maturare almeno tre mesi ( Per le birre bassa gradazione)!
Quando la bevo sto benissimo: l’umore è allegro, il cuore contento e il fegato felice.