23-02-2016, 07:21
ma ragazzi fatemi capire? qual'è secondo voi la produzione max per essere considerata artigianale?
perchè westmalle con 120.000 ettolitri l'anno cos'è? e stiamo parlando di monaci che a differenza di qualsiasi altra impresa non ha al primo punto quello di fare girare l'attività al 100% cinque giorni alla settimana, per 54 settimane all'anno.
vedo molta poesia ma anche una visione data da cucinare 23 l sul fornello di casa, senza offendere nessuno perchè alla fine è anche la mia di condizione .
è ovvio che con una conoscenza limita, attrezzature inadeguate, assenza di validi collaboratori ecc, sembri impossibile uscire con centinaia di piatti a servizio, ma la differenza tra un cuoco professionista , con la C maiuscola, e un appassionato che si diletta tra i fornelli di casa sta nel fatto di riuscire a cucinare ad alti livelli anche con grossi numeri.
presidente e theguardian state dicendo due cose giuste viste da prospettive diverse ma che assieme si completano.
è ovvio che un piccolo farà molta fatica a competere e per me il problema sta in questo : ho si differenza l'offerta con cose fatte di fino e veramente eccellenti, ho cresce ed abbatte i costi , o il mercato farà pulizia senza farsi troppi scrupoli.
ma vorrei onestamente sapere: quanti di voi comprano birra di qualità - senza troppe definizioni - italiana a questi prezzi???
io in bottiglia pochissima o niente, la bevo solo in pub, dove tra l'altro mi danno la possibilità di assaggiarla e sono mi piace passo ad altro ...
lorenz
perchè westmalle con 120.000 ettolitri l'anno cos'è? e stiamo parlando di monaci che a differenza di qualsiasi altra impresa non ha al primo punto quello di fare girare l'attività al 100% cinque giorni alla settimana, per 54 settimane all'anno.
vedo molta poesia ma anche una visione data da cucinare 23 l sul fornello di casa, senza offendere nessuno perchè alla fine è anche la mia di condizione .
è ovvio che con una conoscenza limita, attrezzature inadeguate, assenza di validi collaboratori ecc, sembri impossibile uscire con centinaia di piatti a servizio, ma la differenza tra un cuoco professionista , con la C maiuscola, e un appassionato che si diletta tra i fornelli di casa sta nel fatto di riuscire a cucinare ad alti livelli anche con grossi numeri.
presidente e theguardian state dicendo due cose giuste viste da prospettive diverse ma che assieme si completano.
è ovvio che un piccolo farà molta fatica a competere e per me il problema sta in questo : ho si differenza l'offerta con cose fatte di fino e veramente eccellenti, ho cresce ed abbatte i costi , o il mercato farà pulizia senza farsi troppi scrupoli.
ma vorrei onestamente sapere: quanti di voi comprano birra di qualità - senza troppe definizioni - italiana a questi prezzi???
io in bottiglia pochissima o niente, la bevo solo in pub, dove tra l'altro mi danno la possibilità di assaggiarla e sono mi piace passo ad altro ...
lorenz
dai diamanti non nascon niente, dal letame nascon i fior.