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Riciclaggio dei lieviti wyeast
#1

Fatevi avanti: chi ha già sperimentato? qual'è la migliore tecnica per voi?

Ho letto la megafaq di hobbybirra dove dice semplicemente

- "si riempono alcuni vasetti sterilizzati con il lievito
rimasto sul fondo del tino, da conservare ben chiusi in frigo."

- "Si riempono alcune bottiglie (senza priming) con un pò di birra torbida rimasta
sul fondo, prendendo anche un bel pò di lievito, anche qui conservare
in frigo."


Vorrei poter riciclare quantomeno 2-3 lieviti base, quelli più versatili, in maniera tale da non dover spendere 8 euro di lievito su 20 scarsi di costo della birra.

In fermentazione ora ho ad esempio il london ale della wyeast che da quanto detto nel sito si può utilizzare per
Brown Porter
Dry Stout
English Barleywine
Foreign Extra Stout
Mild
Northern English Brown Ale
Old Ale
Robust Porter
Russian Imperial Stout
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#2

E' un cosa che mi stuzzica, ma per ora non procedo: faccio tutto a casa dei miei, sto faticosamente ritagliando uno spazio a casa mia a quel punto dedicherò al lievito e al suo reciclaggio la giusta importanza.
Se guardi sul tubo un certo picopallino fa vedere come lavare il lievito prelevato per usarlo in purezza.
Comunque stando molto attenti alla sanitizzazione non è nulla di impossibile.

Lollo

"Esplorai le religioni e l'alcol: trovai in quest'ultimo maggiori speranze di consolazione duratura"

"Odio la guerra, detesto gli eserciti, amo combattere"

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#3

(30-05-2012, 04:09 )Elvenking Ha scritto:  Fatevi avanti: chi ha già sperimentato? qual'è la migliore tecnica per voi?

Ho letto la megafaq di hobbybirra dove dice semplicemente

- "si riempono alcuni vasetti sterilizzati con il lievito
rimasto sul fondo del tino, da conservare ben chiusi in frigo."

- "Si riempono alcune bottiglie (senza priming) con un pò di birra torbida rimasta
sul fondo, prendendo anche un bel pò di lievito, anche qui conservare
in frigo."

ho provato entrmbi i metodi da te citati...vanno bene tutti e due....comunque non pensare d riciclare il lievito ad ogni cotta...io lo utilizzo al massimo 2 cotte...puoi arrivare anche a 3 cotte, ma poi se continui rischi che il lievito perda le sue caratteristiche...
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#4

(31-05-2012, 11:04 )Nanduzzu Ha scritto:  ho provato entrmbi i metodi da te citati...vanno bene tutti e due....comunque non pensare d riciclare il lievito ad ogni cotta...io lo utilizzo al massimo 2 cotte...puoi arrivare anche a 3 cotte, ma poi se continui rischi che il lievito perda le sue caratteristiche...

ciao, scusa la domanda, perchè dici che perde le sue caratteristiche ? in teoria, se si continua a moltiplicare ogni volta, non è sempre lievito fresco?

(è più una domanda di biologia che di birreria Big Grin ) però mi interessa capire, grazie mille ! Smile
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#5

quoto nanduzz.
non ho conoscenze in biologia per darti una risposta esaustiva , perdonami quindi se uso terimi non pienamente corretti ma il fatto è che le cellule di lievito sono un organismo vivente che interagiscono con le condizioni esterne. non avendo noi le stesse condizioni che lo hanno generato questo si modifica e piu lo si riutilizza piu le differenze saranno evvidenti.
per questo tutti sconsigliano ti riutilizzarlo di continuo.

poi c'è lievito e lievito, ho notato che il lievito da weisse è più sensibile e gia dal primo riutilizzo le differenze sono ben percettibili.

alcuni lieviti li riutilizzo ma soloin quelle birre che hanno dato un risultato più che accettabile.

è difficile che se trattato male, temp di fermentazione troppo alte, interazione con qualche lievito selvaggio ecc., possa dare dei buoni risultati.

ciao

lorenz

dai diamanti non nascon niente, dal letame nascon i fior.
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#6

Ti ringrazio molto per la risposta. si, diciamo che probabilmente sono organismi molto più complessi di quelli che , almeno io, credevo, quindi è da considerare queste variabili.

Credo che in questi casi conta molto di più l'esperienza pratica, empirica del birraio che quella teorica!

C'è una sorta di "decalogo" su come recuperare in maniera ottimale i lieviti? non nel senso pratico, (cioè come fare: le bottiglie, il fondo del fermentatore etc di cui si parla spesso) ma appunto, quello di cui hai accennato, (i lieviti per le weizen sono più delicati, recupero solo quelli che hanno dato un risultato accettabile...)?

Ovviamente se avete tempo e voglia e non se ne è già parlato in altre discussioni che magari ancora non ho visionato.

Grazie mille !
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#7

(10-12-2012, 01:55 )FJF Ha scritto:  Ti ringrazio molto per la risposta. si, diciamo che probabilmente sono organismi molto più complessi di quelli che , almeno io, credevo, quindi è da considerare queste variabili.

Credo che in questi casi conta molto di più l'esperienza pratica, empirica del birraio che quella teorica!

C'è una sorta di "decalogo" su come recuperare in maniera ottimale i lieviti? non nel senso pratico, (cioè come fare: le bottiglie, il fondo del fermentatore etc di cui si parla spesso) ma appunto, quello di cui hai accennato, (i lieviti per le weizen sono più delicati, recupero solo quelli che hanno dato un risultato accettabile...)?

Ovviamente se avete tempo e voglia e non se ne è già parlato in altre discussioni che magari ancora non ho visionato.

Grazie mille !

hai ragione, l'empirismo nasce propio per soperire alla mancanza di conoscenze scientifiche.
sono sommelier ais è conosco meglio i processi fermentativi grazie all'enologia anche se il vino non l'ho mai fatto.
ricordiamo che in italia c'è una scuola pubblica per diventare enologo e niente del genere per diventare birraio, una mancanza che sarebbe ora superare.
sarei curioso di sapere cosa si può trovare in quei paese dove l'arte brassicola è una tradione più che secolare.
qui da noi ci sono i corsi di unionbirrai che sano sicuramente validi ma non so se supportati da conoscenze scientifiche.

per ritornare alla tua domanda io li recupero in una bott. da 50cl, pulita e sanificata come sempre, dal secondo fermentatore per capirci, perchè nel mio caso faccio più di due travasi,dove il lievito è più pulito, aggiungo una goccia di acido lattico e la mantengo in frigo.
al momento del riutilizzo faccio un starter giusto per riattivarlo e controllare la qualità quantitativa e qualitativa della fermentazione.
occhio quando apri la bott del lievito da recupero che alle volte la fermantazione precedente non è sempre ultimata del tutto e anche se rallentata dal freddo va ad compimento e riproduce diversa co2 in bottiglia, con effetto a fontana.

ciao

lorenz

dai diamanti non nascon niente, dal letame nascon i fior.
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#8

grazie mille ! !
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#9

Altra domanda, perdonatemi se è una cosa non utile o fattibile...al posto del malto, in uno starter o in una soluzione "di coltura" di lieviti riciclati dalle birre commerciali...è possibile utilizzare il normale zucchero da cucina?

Chiedo questo perchè per tenere in vita e attività i lieviti di una precedente fermentazione, che utilizzo attualmente per fare focacce, sto utilizzando lo zucchero...e se lo mangiano (ovviamente) con gran gusto!

Mi chiedevo quindi se sia possibile fare lo stesso con i lieviti da riutilizzare per la birra (non ho ancora malto secco/liquido in più, attualmente).

Proprio prima ho fatto un esperimento con una bottiglia in cui ho messo zucchero...e via sul termosifone ! Smile grazie !
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#10

(15-12-2012, 11:51 )FJF Ha scritto:  Altra domanda, perdonatemi se è una cosa non utile o fattibile...al posto del malto, in uno starter o in una soluzione "di coltura" di lieviti riciclati dalle birre commerciali...è possibile utilizzare il normale zucchero da cucina?

Chiedo questo perchè per tenere in vita e attività i lieviti di una precedente fermentazione, che utilizzo attualmente per fare focacce, sto utilizzando lo zucchero...e se lo mangiano (ovviamente) con gran gusto!

Mi chiedevo quindi se sia possibile fare lo stesso con i lieviti da riutilizzare per la birra (non ho ancora malto secco/liquido in più, attualmente).

Proprio prima ho fatto un esperimento con una bottiglia in cui ho messo zucchero...e via sul termosifone ! Smile grazie !

Dalle mie letture mi pare di ricordare che lo zucchero venga attaccato dal lievito ma non costituisca un buon nutriente non avendo tutti gli elementi che servono per farlo prosperare. Dunque se vuoi propagarlo munisciti di malto (al massimo puoi comprare quello che si trova negli alimentari) che è il suo cibo preferito!

Lollo

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