Valutazione discussione:
  • 1 voto(i) - 4 media
  • 1
  • 2
  • 3
  • 4
  • 5

bitter e dry hopping
#21

(26-02-2013, 01:29 )Beccaby Ha scritto:  Esamina perfetta!!

Troppo buono....Birra02

"Beer is proof that GOD loves us and want us to be happy". (Benjamin Franklin)
"Conoscere i luoghi, vicino o lontani, non vale la pena, non è che teoria; saper dove meglio si spini la birra, è pratica vera, è geografia". (Goethe)
Cita messaggio
#22

(26-02-2013, 12:50 )andreasitra Ha scritto:  Gazza è un'autorità in materia; io nel mio piccolo ho fatto un paio di cotte con Dry Hopping, e precisamente una IPA della Coopers ed una Smugglers' Ale della Muntons.
La prima è stata fatta con East Kent Goldings in plugs, la seconda con un mix di Citra e Amarillo in coni.
La differenza tra i due formati è minima, in quanto i coni altro non sono che i fiori del luppolo (che hanno forma conica in natura) essiccati, mentre i plugs sono coni pressati sotto forma di "pastiglioni" del diametro di una moneta da due euro (o anche qualcosa in più) ed alti come il tappo di una bottiglia di cola.
Operativamente parlando cambia poco; unica accortezza, i coni una volta messi nella hop bag in infusione assorbendo il mosto non aumentano di troppo il proprio volume, mentre i plugs una volta immersi nel mosto si espandono tantissimo, quindi occorre lasciare un po' di spazio nella hop bag per consentire l'espansione dei plugs.

Un consiglio personalissimo: se ti piace che la tua birra emani un bell'aroma, non lesinare con il DH, esagera pure!!!

Infine, confermo che i pellets sono più difficili da gestire, a meno che non hai dimestichezza con la filtrazione del mosto prima dell'imbottigliamento finale. I pellets sono piccole pasticchette di luppolo ridotto in polvere e compresso, ed al contatto con il mosto si sfarinano in maniera "indecente".
Ritengo che siano più adatti a chi già pratica E+G o AG. in quanto dotati generalmente di maggiore esperienza ed attrezzatura.

grazie troppo buono! penso di usare due hop bag per non pressare troppo il luppolo
quanto tempo generalmente lasci il luppolo in DH?mi spiego meglio
bastano solo 7/8gg fino al raggiungimento della FG oppure posso/devo lasciarlo di più?
Cita messaggio
#23

Purtroppo, quando si imbottiglia bisogna levarlo. Rolleyes
Non esiste un termine, più ci sta meglio è, se dovesse succedere che dopo 7 giorni dal secondo travaso, il mosto continua a scendere di densità e il tempo va avanti, nessun problema meglio. Quando la densità si ferma, imbottigli e levi, a malincuore il sacchettino Big Grin
Birra02

Fermentaz:
Riferimento: ORO Original BM
Maturazione:ORO Original
Matura:ORO VIII APA, ORO IX APA, ORO X APA, IL FARO BELGIAN ALE FREE GLUTEN, LE FOGLIE SECCHE IGA FREE GLUTEN, THE LAST GINGER IPA FRE GLUTEN
Cita messaggio
#24

(27-02-2013, 01:57 )knut1965 Ha scritto:  grazie troppo buono! penso di usare due hop bag per non pressare troppo il luppolo
quanto tempo generalmente lasci il luppolo in DH?mi spiego meglio
bastano solo 7/8gg fino al raggiungimento della FG oppure posso/devo lasciarlo di più?

Se guardi in giro sul forum, vedrai che ci sono molti homebrewers che lasciano il mosto nel fermentatore ben oltre il momento in cui la FG si è stabilizzata.
Quindi, teoricamente, potresti lasciare in infusione il tuo sacchetto pieno di luppoli ben oltre i 7-8 giorni canonici.
Peraltro, considera che la capacità di trasferire aroma al mosto del luppolo non è infinita; arriverà un momento in cui l'infusione non è più efficiente, e quindi diventa superfluo prolungarla oltre.
In aggiunta, considera che più il mosto (che ormai è praticamente birra) resta in contatto con i fondi di lievito, e più ne assorbirà il retrogusto. Il che non a tutti piace (ed io sono tra questi).
In altre parole, quando fai la verifica della densità, prima di imbottigliare, avrai modo di valutare il campione anche dal punto di vista dell'aroma che ha acquisito grazie al DH.
Io, personalmente, l'ultima volta ho preso il campione per il test, e l'ho lasciato a decantare per quasi un'ora, non solo per avere una misurazione più fedele (lasciandolo sgasare), ma anche per valutare la persistenza dell'aroma.
Poi, ovviamente, in sede di ultimo travaso e priming prima dell'imbottigliamento, il sacchetto dovrà essere rimosso e sacrificato agli dei della birra (non prima di averlo fatto sgocciolare per bene, altrimenti perdi quasi mezzo litro di succo!!).

"Beer is proof that GOD loves us and want us to be happy". (Benjamin Franklin)
"Conoscere i luoghi, vicino o lontani, non vale la pena, non è che teoria; saper dove meglio si spini la birra, è pratica vera, è geografia". (Goethe)
Cita messaggio
#25

(27-02-2013, 12:49 )andreasitra Ha scritto:  Se guardi in giro sul forum, vedrai che ci sono molti homebrewers che lasciano il mosto nel fermentatore ben oltre il momento in cui la FG si è stabilizzata.
Quindi, teoricamente, potresti lasciare in infusione il tuo sacchetto pieno di luppoli ben oltre i 7-8 giorni canonici.
Peraltro, considera che la capacità di trasferire aroma al mosto del luppolo non è infinita; arriverà un momento in cui l'infusione non è più efficiente, e quindi diventa superfluo prolungarla oltre.
In aggiunta, considera che più il mosto (che ormai è praticamente birra) resta in contatto con i fondi di lievito, e più ne assorbirà il retrogusto. Il che non a tutti piace (ed io sono tra questi).
In altre parole, quando fai la verifica della densità, prima di imbottigliare, avrai modo di valutare il campione anche dal punto di vista dell'aroma che ha acquisito grazie al DH.
Io, personalmente, l'ultima volta ho preso il campione per il test, e l'ho lasciato a decantare per quasi un'ora, non solo per avere una misurazione più fedele (lasciandolo sgasare), ma anche per valutare la persistenza dell'aroma.
Poi, ovviamente, in sede di ultimo travaso e priming prima dell'imbottigliamento, il sacchetto dovrà essere rimosso e sacrificato agli dei della birra (non prima di averlo fatto sgocciolare per bene, altrimenti perdi quasi mezzo litro di succo!!).
ho letto con piacere quello che mi consigliate e farò come dite.
ma:il sacchetto posso strizzarlo per bene o devo lasciarlo solo sgocciolare con calma e pazienza
e poi un altra domandina forse andrò ot e ve ne chiedo scusa
Che carbonazione fare per la mia coopers australian bitter?
come una normale bitter inglese max1.5 oppure perché australiana dovrò aumentarla?
grazie a tutti, domenica travaso e vai di DH!!Tongue
Cita messaggio
#26

Ciao strizza strizza, tranquillo. Per la carbonazione io farei 2,2 per 23 litri puoi mettere 120 gr. di zucchero

Fermentaz:
Riferimento: ORO Original BM
Maturazione:ORO Original
Matura:ORO VIII APA, ORO IX APA, ORO X APA, IL FARO BELGIAN ALE FREE GLUTEN, LE FOGLIE SECCHE IGA FREE GLUTEN, THE LAST GINGER IPA FRE GLUTEN
Cita messaggio
#27

(28-02-2013, 01:39 )Beccaby Ha scritto:  Ciao strizza strizza, tranquillo. Per la carbonazione io farei 2,2 per 23 litri puoi mettere 120 gr. di zucchero

Quoto.
Strizza, ma non esagerare perchè le ultime gocce saranno molto torbide. E prima di strizzare, sanifica le mani (meglio indossi guanti di lattice).
Quanto alla carbonazione, io mi tengo sempre un po' basso, per restare più aderente agli stili ale ed evitare l'effetto di frzzantezza delle lager. Di solito non eccedo mai i 100gr per 23 litri di birra.

"Beer is proof that GOD loves us and want us to be happy". (Benjamin Franklin)
"Conoscere i luoghi, vicino o lontani, non vale la pena, non è che teoria; saper dove meglio si spini la birra, è pratica vera, è geografia". (Goethe)
Cita messaggio
#28

Beh esistono anche le sparkling ale però Big Grin comunque alla fine il discorso carbonazione ( entro certi limiti ovviamente) è un discorso abbastanza soggettivo Wink

Un sorso di birra alle verdi brughiere, e un altro ai mocciosi coperti di fango, un brindisi anche agli gnomi e alle fate e ai folletti che corrono sulle tue strade....
Cita messaggio
#29

(28-02-2013, 01:57 )alexander_douglas Ha scritto:  Beh esistono anche le sparkling ale però Big Grin comunque alla fine il discorso carbonazione ( entro certi limiti ovviamente) è un discorso abbastanza soggettivo Wink

Concordo.
Io personalmente amo le ale non eccessivamente frizzanti, di stile british, non troppo alcoliche, di quelle che ne bevi 3 litri e non ti stendono!!!
Poi recentemente ho assaggiato molte spine artigianali in stile british ale (ma anche tante APA e IPA), e mi sono innamorato dello stile.
Inoltre, un perlage fine valorizza aroma e sapore, mentre una frizzantezza aggressiva mortifica un po' gli aromi che puoi conferire in dry hopping. Questo anche in considerazione del fatto che questi sono stili che apprezzi meglio a temperature non freddissime, e quindi una frizzantezza eccessiva disturberebbe.
Ma, come detto, sono valutazioni del tutto personali!!!

"Beer is proof that GOD loves us and want us to be happy". (Benjamin Franklin)
"Conoscere i luoghi, vicino o lontani, non vale la pena, non è che teoria; saper dove meglio si spini la birra, è pratica vera, è geografia". (Goethe)
Cita messaggio
#30

Mi associo in pieno non a caso le autentiche real ale, old ale,bitter e mild in inghilterra sono spillate a pompa e servite a temperatura ambiente....puoi berme veramente in quantità disumane e te lo comprova il fatto che una sera a Londra sono stato capace di farmi 7 pinte di Over the moon in pub tornando anche abbastanza sobrio ( trattandosi di una birra di appena 3.8 %)

Un sorso di birra alle verdi brughiere, e un altro ai mocciosi coperti di fango, un brindisi anche agli gnomi e alle fate e ai folletti che corrono sulle tue strade....
Cita messaggio


Discussioni simili
Discussione / Autore Risposte Letto Ultimo messaggio
Ultimo messaggio da Kingema
21-02-2022, 10:56

Vai al forum:


Utenti che stanno guardando questa discussione: 3 Ospite(i)