[alexander_douglas]

Stasera ho fatto il mio pre Fermentazioni con due classici trappisti "da invecchiamento" della mia riserva. Orval 2013 e Chimay Blue Reserve 2012. La prima è imbottigliata a marzo dell'anno scorso quindi ha un anno e mezzo di invecchiamento e devo dire che rispetto anche a delle Orval più giovani che avevo assaggiato anche di pochi mesi la nota brettata è contenuta: al naso le dai sentori appena accenati di selvatico e quando si scalda insieme agli aromi di frutta rossa,caramello e lieve liqurizia (dato dal candito) le da note che ricordano lo sherry, in bocca è bocca e piena e dolcina, fruttata, con una lieve acidità e un lieve amaro nel finale....è la meno wild delle orval che ho mai bevuto, però hey ragazzi mi sa che è la più buona che abbia mai bevuto Per quanto riguarda la Chimay Blue è una classica strong dark ale, forse un pelo più scolastica delle altre quadrupel trappiste però è comunque una bella bevuta che rispetta bene lo stile in pieno.
Diciamo che dopo i primi assaggi della mia sezione invecchiamento ( tanto a Fermentazioni ora la rimpolperò da sicuro) posso dire che la Orval è una birra che evolve veramente nel gusto a seconda delle varie maturazioni e dicono che raggiunge il suo culmine ai 3 anni, la chimay blue bevuta novella e bevuta a due anni mi sembra praticamente identica....non essendoci nè passaggio in botte nè lieviti particolari non ci sono trasformazioni date da tannini,sostanze nuove o simili, e quindi forse per sentire una differenza sostanziale bisogna prenderne una davvero invecchiata a lungo

[PRESIDENTE]

Secondo me l'Orval è un autentico capolavoro immortale negli anni. La chimay mi duole dirlo la rossa è troppo dolce anche per me, la blu e banalotta. La loro migliore produzione secondo me è la triple.

[alexander_douglas]

concordo...la tripel è la migliore

[Lollo]

Ieri sera Gran Cru della Rodenbach alla spina, di cui mai avevo sentito parlare.
Visto che si parlava di acida l'ho presa abbinata ad un frittino misto ( le sour cor fritto nun deludono mai).
Arrivato il bicchiere e avendola annusata ho capito subito che eravamo in aria di capolavoro e così è stato.
Birra rosso scuro impenetrabile ma pulita senza torbidezza (tenete sempre presente che ho un difetto della vista per cui sui colori so na pippa), carbonazione leggera, naso fruttato e note acetiche vinose, in bocca l'acido non troppo invadente ma presente si sposa alla perfezione con le note di ciliegia risultando un bilanciamento commovente tra il dolce iniziale e la chiusura acida. In coda, come alla fine di una sinfonia, tenui note di legno e vaniglia a rendere ancora più ricca la birra. Tutto questo sostenuto da una bella spalla alcolica, si parla di 6 gradi e passa, che danno una bella sensazione di calore in bocca.
Questa è una creatura blendata, un campione giovane con vari montaggi di mosti invecchiati in botti di quercia.
Commovente.
God bless Birrifugio

Lollo

PS: seguono altre tre apa tra luppoli vari e varie amarezze e note maltose più o meno buone ma dopo quella birra un po' anonime.

[alexander_douglas]

secondo me la grand cru ha un corpo un po snello per quella acidità acetica e vinosa....ho preferito di più la vintage e la caractere rouge che sono più piene ( sopratutto la prima)....che poi colmo dei colmi sono di un colosso industriale ( palm)

p.s. Lollone prova la beerbera di loverbeer se la trovi, di sicuro ci sarà ad eurhop

[BrutalGrinder]

T'ha "asfaltato" il palato...

[alexander_douglas]

OT: brutal ma sabato sei a calcata?

[PRESIDENTE]

Se parliamo di Red flamish Ale se vi passa per le mani non fatevi scappare la couvee de jacobin. Poesia fatta birra

[alexander_douglas]

non conosco presidè....me la annoto

[BrutalGrinder]

Alex sabato sono di cotta! Però deve essere un bell'evento...