01-12-2015, 11:40
(01-12-2015, 03:52 )Paul Ha scritto: No, intendo proprio la fermentazione, che è la fase più importante e spesso trascurata da noi homebrewers (e io sono sicuramente tra questi).Quoto ogni singola parola...
Per fermentazione intendo tutta la parte relativa a gestione dei lieviti, idealmente arrivando a lavorare con i lieviti liquidi (senza entrare nel merito della qualità o del pitching rate, che sicuramente è diversa, offrono sicuramente una variabile chiave in più rispetto ai soliti 3 o 4 che usiamo secchi).
Sarà che sono di parte e che qui siamo nella sezione E+G quindi un po' di goliardia è concessa... ma diversi personaggi "importanti" sostengono che il piento controllo sulla fermentazione permette di avere birre qualitativamente migliori rispetto alla differenza che c'è tra produrre tra e+g e ag.
Parlando di attrezzattura:
-beuta/e per starter multi step
-agitatore magnetico
-gestione della temperatura (fascia riscaldante, eventuale sistema di raffreddamento, sct o simili, camera di fermentazione)
Qualità e quantità dei lieviti da inoculare, controllo accurato o meno di tutte le temperature, delle loro fasi (temperatura d'inoculo, temperature di fermentazione primaria, pause per i diacetili, temperatura fermentazione secondaria, temperature di rifermentazione, ecc. ecc.), hanno sempre fatto la differenza nelle mie produzioni.
La stessa ricetta, repplicata in cotta ma fermentata in modo "più raffinato" e più "paziente", si diversifica molto...
O perlomeno, a me accade cosi..
Guarda, se c'è una cosa che il birrificare in casa mi ha insegnato, è la pazienza...
Klarstein "grain-uncle", approfondimenti su: http://www.ilcapodeicattivi.it