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Chiamarla camera di fermentazione mi pare troppo
#1

Ciao a tutti,
come da titolo ci stiamo (io e miei ocmpari di sventure brassicole) per imbarcare in un esperimento perchè di questo si tratta.
Allora ultimamente la nostra cantina posta sotto terra non ha più quella temperatura che ci permette di fare le nostre birre in santa pace (premetto che fra bassa e alta fermentazione alla fine preferiamo la seconda). Detto questo, visto che per adesso vogliamo produrre anche in inverno le nostre birre ad alta fermentazione abbiamo bisogno di una maledetta camera di fermentazione, ma forse meglio dire di un sarcofago che mantenga la temperatura fissa sopra i 20 gradi.
L'idea di fondo è questa
Creare un vero e proprio sarcofago con tanto di apertura a pozzetto fatto di compensato esternamente e di poliestere internamente. Studiare una chiusura che sia il più possibile aderente in maniera tale da non perdere calore. Una volta fatte le nostre cotture e inoculato il lievito inserire il tino in questo sarcofago e chiudere. Pensate che sia sufficiente il calore generato dal mosto a mantenere la temperatura interna fra i 20 e i 28? nel caso di risposta negativa come possiamo ovviare? i
Ho letto in giro di chi usa il cavo riscaldante e un termostato a sonda in maniera tale da mantenere la temperatura, ma avrei delle remore dovute al fatto che il nostro birrificio viene frequentato una volta a settimana e lasciare prese attaccate con tanto di corrente non mi pare il massimo voi che dite?
giuro ho finito
ciao ciao

M.B.I.E.

sito internet: http://mbie.altervista.org/
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