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Comportati come se fosse frumento non maltato che si usa per fare le blanche, anzi usalo propio per fare una blanche al farro!
L'uso moderato e continuo della birra artigianale è considerata, da uno studio universitario, un ottimo anticancerogeno.
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Il farro in una ale non lo vedo molto bene.
[b]
La Realta', e' uno stato temporaneo causato dall'assenza di birra!
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comunque in linea di massima avevo pensato di agire così.
porto ad ebollizione 4litri di acqua e butto il mezzo kg di farro perlato, faccio cuocere per circa 40 minuti. porto l'impasto a 65 gradi e inserisco il tutto nell'acqua di mash, insieme ai grani normali e parto per la saccarificazione.
oppure dopo bollito faccio una specie di sparge dei grani di farro e il liquido che ne ottengo (circa 5 litri) lo metto nell'acqua di mash. quale opzione sarà migliore? che ne pensate?
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Non capisco, non è più semplice metterlo nel mash assieme agli altri grani dopo averlo macinato?
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Ma te l'ho scritto prima, comportati come se fosse del frumento non maltato che si utilizza nelle ricette blanche, si macina e si mette nel mash. Devi sapere che la temperatura di gelatinizzazzione del farro inizia a 60°C ecco perchè ti dico di inserirlo nel mash!
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Sono tutt'altro che un esperto, però a tal proposito ho letto, tra le varie documentazioni che mi sono cercato prima di provare a cimentarmi in questo fantastico hobby, un vademecum per l'homebrewer dal mio punto di vista molto molto utile:
John Palmer con il suo "How to Brew" scrive che nei casi in cui si desideri brassare utilizzando un'alta percentuale (lui dice maggiore del 25%) di cereali non maltati, è indispensabile il protein rest: una ventina di minuti a temperatura di circa 50°C a cui va sottoposto tutto il mash (dunque in questo caso sia i malti che il farro).
Oltre al protein rest, in questi casi limite di utilizzo di cereali non maltati, è utile anche lo step che lui chiama di "debranching", ovvero 20 minuti a 40°C PRIMA del protein rest.
Il debranching, che ignorantemente tradurrei come "de-ramificazione" è uno step pressochè inutile quando si utilizzano cereali maltati: la deramificazione delle destrine avviene già durante il processo di maltazione e soprattutto gli enzimi necessari al debranching non sopravvivono alla maltazione stessa, percui questo step, con cereali maltati, non produce altro che un lieve aumento della resa che nei casi migliori si attesta intorno ai 2 punti percentuali.
Discorso diverso se sono presenti appunto cereali non maltati: allora la deramificazione delle destrine avviene (per quei cereali) e dunque lo step è molto utile.
Riassumento, quando si usano alte percentuali (>25%) di cereali non maltati, è utile che il mash (completo di malti e non) comprenda:
1) step di 20' a 40°C detto debranching
2) protein rest a 50°C sempre per una ventina di minuti
a seguire saccarificazione ed eventuale mash out