19-03-2012, 07:30
Provata domenica pomeriggio, come aperitivo diverso dal solito...
Ero preparato solo per modo di dire: avevo letto alcune recensioni ed avevo sentito alcune interviste di kuaska sull'argomento, ma non ho seguito alcun corso di degustazione nè ho un'esperienza particolare in fatto di degustazioni.
Di mio ho una propensione verso i sapori amari ed aciduli: li ho sempre preferiti rispetto al dolce che mi stanca dopo poco.
Che dire, una birra, pardon, una bevanda - il lambic - decisamente singolare.
Anno di imbottigliamento 2010, da consumarsi preferibilmente entro il 2030... già godo come uno scimpanzè!!!
Colore giallo dorato bello carico, limpido, non opalescente nè velato.
Schiuma tenue a grana media non molto persistente.
All'olfatto è immediatamente ricca di personalità, una personalità particolare: odore piuttosto marcato di "vecchio", un "ammuffito" però non sgradevole, un ammuffito lievissimamente pungente che incuriosisce più che ripugnare.
Al primo assaggio impera l'acidità, per il vero non da storcere la bocca, per nulla, è un'acidità che ricorda in parte quella dei vini novelli, in parte lievemente citrica ma senza i sentori agrumati di limone, pompelmo ecc.
Corpo medio-basso, carbonazione moderata.
Le mie papille gustative non sono probabilmente abbastanza allenate per avvertire particolari sapori donati dal malto e dai luppoli, probabilmente utilizzati solo in amaro.
Molti descrivono l'acidità come "lattica" ricordando quella dello yogurt naturale, è da un po' che non mangio uno yogurt bianco, potrebbe anche essere... il sapore del lambic mi è rimasto in mente, mi riprometto di mangiare un bello yogurt che fa sempre bene giusto per paragonare le note acide.
Complessivamente, sebbene in molti dicano che non è una bevanda di semplice comprensione, devo dire che è piuttosto "facile" da bersi (leggasi "non fosse per il prezzo me ne sarei fatto un altro volentieri") sempre che i sapori un po' aspri non infastidiscano.
Aggiungo una doverosa citazione al locale dove ho potuto assaggiare questo fantastico nettare, perchè non è che si trovi esattamente ovunque... In centro a Vimercate c'è questo pub che ricorda un locale inglese molto tranquillo in cui godersi un buon the, un buon whisky e perchè no... una buona birra! Non una Ale inglese però, perchè al di là delle 4 spine non esaltanti, la carta della birra offre un panorama abbastanza ricco del Belgio: una ventina di bottiglie tra trappiste, tripel, dubbel e gueuze.
Il Nome è Woodpecker in Via Pierino Colombo, 10.
Ero preparato solo per modo di dire: avevo letto alcune recensioni ed avevo sentito alcune interviste di kuaska sull'argomento, ma non ho seguito alcun corso di degustazione nè ho un'esperienza particolare in fatto di degustazioni.
Di mio ho una propensione verso i sapori amari ed aciduli: li ho sempre preferiti rispetto al dolce che mi stanca dopo poco.
Che dire, una birra, pardon, una bevanda - il lambic - decisamente singolare.
Anno di imbottigliamento 2010, da consumarsi preferibilmente entro il 2030... già godo come uno scimpanzè!!!
Colore giallo dorato bello carico, limpido, non opalescente nè velato.
Schiuma tenue a grana media non molto persistente.
All'olfatto è immediatamente ricca di personalità, una personalità particolare: odore piuttosto marcato di "vecchio", un "ammuffito" però non sgradevole, un ammuffito lievissimamente pungente che incuriosisce più che ripugnare.
Al primo assaggio impera l'acidità, per il vero non da storcere la bocca, per nulla, è un'acidità che ricorda in parte quella dei vini novelli, in parte lievemente citrica ma senza i sentori agrumati di limone, pompelmo ecc.
Corpo medio-basso, carbonazione moderata.
Le mie papille gustative non sono probabilmente abbastanza allenate per avvertire particolari sapori donati dal malto e dai luppoli, probabilmente utilizzati solo in amaro.
Molti descrivono l'acidità come "lattica" ricordando quella dello yogurt naturale, è da un po' che non mangio uno yogurt bianco, potrebbe anche essere... il sapore del lambic mi è rimasto in mente, mi riprometto di mangiare un bello yogurt che fa sempre bene giusto per paragonare le note acide.
Complessivamente, sebbene in molti dicano che non è una bevanda di semplice comprensione, devo dire che è piuttosto "facile" da bersi (leggasi "non fosse per il prezzo me ne sarei fatto un altro volentieri") sempre che i sapori un po' aspri non infastidiscano.
Aggiungo una doverosa citazione al locale dove ho potuto assaggiare questo fantastico nettare, perchè non è che si trovi esattamente ovunque... In centro a Vimercate c'è questo pub che ricorda un locale inglese molto tranquillo in cui godersi un buon the, un buon whisky e perchè no... una buona birra! Non una Ale inglese però, perchè al di là delle 4 spine non esaltanti, la carta della birra offre un panorama abbastanza ricco del Belgio: una ventina di bottiglie tra trappiste, tripel, dubbel e gueuze.
Il Nome è Woodpecker in Via Pierino Colombo, 10.