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Fermentatore inox o plastica
#11

(28-07-2014, 12:15 )MINIMAL Ha scritto:  Ma se fai 7 giorni nel fermentatore inox, poi lo travasi nella pentola inox (dove avrai fatto il mash e bollitura), lavi il fermentatore e lo ritravasi li dentro? Anche io sto meditando sul fermentatore inox e pensavo si fare così, almeno in un primo momento prima di prenderne 2.
Io sapevo anche che una cosa buona del fermentatore inox era che : puoi mettere il mosto caldo (o abbattendo parzialmente la temperatura) in tutta sicurezza da infezioni, lo sigilli e poi il mattino seguente inoculi il lievito a temperatura corretta..

In questo modo non consumi decine e decine di litri d'acqua e risparmi almeno mezz'ora di tempo tra raffreddamento e travaso. Che ne pensate?

Ps ...Ah, con i soldi che risparmi nella serpentina e raccordi, ti compri mezzo fermentatore inox..

Io dubito che il Mosto a contatto con l'aria tutta una notte non di infetti
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#12

non mi sembra una pratica da consigliare ...

lorenz

dai diamanti non nascon niente, dal letame nascon i fior.
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#13

Immaginavo non fosse una buona cosa.

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#14

La letteratura brassicola ci dice che il mosto andrebbe raffreddato velocemente, questo perché rimanga meno tempo possibile a temperature "intermedie" in cui è terreno di coltura più ghiotto per batteri e infezioni inerenti (30-50 gradi mi pare).

La mia opinione è che se sanifichi bene bene un fermentatore inox, ci metti il mosto bollente, e sigilli con il suo coperchio ben sanificato, non dovresti rischiare in maniera significativa.

Ricordati che la birra la facevano i monaci in epoche in cui non c'erano gli scambiatori, non c'era la microbiologia e non c'era coscienza del mondo microscopico, e nemmeno che si lavassero tanto o fossero particolarmente puliti.

Ripeto, mia opinione, poca esperienza, pulisco e sanifico sempre bene e, per ora, niente infezioni (se ne ho prese, non me ne sono accorto). Il raffreddamento lento lo ho fatto una volta ed è andato tutto bene, quasi tutti alle prime esperienze non hanno grandi attrezzature, e raffreddano come possono senza necessariamente incorrere in incidenti.
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#15

Certo è vero che la birra la facevano i monaci ed infatti non è dato sapere quante birre acide hanno inventato Big Grin

Sopra il mosto anche se tu lo sigilli bene c'e cqe aria e se ci sono spore o altro in 24 ore si sono già riprodotte e sei fottuto
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#16

Avevo letto da qualche parte questa procedura.. beh io non l'ho mai fatta.

Comunque il fermentatore inox secondo me è da preferire rispetto alla plastica..
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#17

Io, fossi in te, aspetteri di avere la somma per due fermentatori inox e starei sicuro!! o al limite prova ad eliminare qualcosa dal tuo preventivo di spesa e prendi anche un secondo fermentatore

Non c'è profitto alcuno quando all' apprendimento non si accompagna alcun piacere!
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#18

Mamma mia.... che fatica scegliere! Prima ero indeciso ora di più.

Ma col tronco conico nemmeno il travaso prima di imbottigliare si fa?

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#19

(28-07-2014, 02:01 )parma45 Ha scritto:  Certo è vero che la birra la facevano i monaci ed infatti non è dato sapere quante birre acide hanno inventato Big Grin

In effetti...

(28-07-2014, 02:01 )parma45 Ha scritto:  Sopra il mosto anche se tu lo sigilli bene c'e cqe aria e se ci sono spore o altro in 24 ore si sono già riprodotte e sei fottuto

L'aria non è sterile, questo è certo, ma anche inoculando subito non hai comunque aria sterile. ma quanta carica batterica può avere l'aria che sta dentro al fermentatore?
Dirai, ma inizia la fermentazione e si produce della CO2... ma mica parte sempre subito, in quel lasso di tempo?

Non so, argomento che mi perplime.
Hai fatto prove?

Ora sto facendo solo birre con lieviti recuperati o moltiplicati da singola bustina, uso una beuta da 3 litri con una stagnola sopra, faccio i vari step quindi apro e chiudo, anche li c'è mosto e aria che non è sterile, non è chiusa come in un fermentatore e rimane in giro per la tavernetta (che è sempre polverosa) una settimana... eppure per ora nessun problema.
Ma anche quando fermento, apro almeno 3-4 volte per varie ragioni, anche con il tronco conico che necessita di un travaso in meno, a volte anche solo per curiosità... come i bambini... Bottle
Bene inteso che io raffreddo, sono attento alla sanificazione del fermentatore , dei rubinetti, dello scambiatore, della pompa e di tutto quello che entra in contatto con il mosto dopo la bollitura.

Personalmente mi sentirei di rischiare, certo non la lascierei li un giorno anche perché non ha alcun senso, ma inoculare dopo mezz'ora (con raffreddamento) o dopo 2-3 ore (raffreddamento naturale)...

(28-07-2014, 04:06 )viciuflo Ha scritto:  Ma col tronco conico nemmeno il travaso prima di imbottigliare si fa?

Dipende dal priming, se fai con lo zucchero direttamente nella bottiglia non è necessario. Ho provato più per curiosità, non è che mi piaccia molto imbottigliare roba che non è stata bollita, anche se lo zucchero è un conservate e teoricamente non dovrebbe avere una gran carica batterica.

E' un po il discorso qui sopra... sterilizzare, stare attenti, sanifica... e quelli che luppolano in fermentazione?
Introduci nel fermentatore del luppolo che è stato in un campo all'aria, che è stato all'aria a seccare, che ha comunque un po di umidità e non si è seccato di botto... te lo vendono sottovuoto ma che non abbia sviluppato nemmeno un minimo di muffa dove è stato certificato? Eppure si fa e con buoni risultati. Commero ne ha fatto uno slogan tanto lo pratica.
Forse certe volte siamo esagerati con le cautele.

Comunque, sia chiaro: non voglio responsabilità, le p......e ce le facciamo ogniuno con le proprie mani.
Che non saltiate fuori con : haaaaa Pianettiiiiii... mi ha fatto buttare 50 litri di buon succo!

Quello che voglio dire è, che la birra è delicata, ma, certe volte il troppo zelo diventa terrorismo... e la birra la facevano gli arabi prima dei Cirtecensi/Trappisti... persino chi ha costruito le piramidi veniva pagato con pane e birra... e guardate che capolavori, son ben costruite, resistono al tempo! La loro birra doveva essere buona, non avariata. Big Grin
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#20

(28-07-2014, 06:50 )Pianetti Ha scritto:  In effetti...


L'aria non è sterile, questo è certo, ma anche inoculando subito non hai comunque aria sterile. ma quanta carica batterica può avere l'aria che sta dentro al fermentatore?
Dirai, ma inizia la fermentazione e si produce della CO2... ma mica parte sempre subito, in quel lasso di tempo?

Non so, argomento che mi perplime.
Hai fatto prove?

Ora sto facendo solo birre con lieviti recuperati o moltiplicati da singola bustina, uso una beuta da 3 litri con una stagnola sopra, faccio i vari step quindi apro e chiudo, anche li c'è mosto e aria che non è sterile, non è chiusa come in un fermentatore e rimane in giro per la tavernetta (che è sempre polverosa) una settimana... eppure per ora nessun problema.
Ma anche quando fermento, apro almeno 3-4 volte per varie ragioni, anche con il tronco conico che necessita di un travaso in meno, a volte anche solo per curiosità... come i bambini... Bottle
Bene inteso che io raffreddo, sono attento alla sanificazione del fermentatore , dei rubinetti, dello scambiatore, della pompa e di tutto quello che entra in contatto con il mosto dopo la bollitura.

Personalmente mi sentirei di rischiare, certo non la lascierei li un giorno anche perché non ha alcun senso, ma inoculare dopo mezz'ora (con raffreddamento) o dopo 2-3 ore (raffreddamento naturale)...


Dipende dal priming, se fai con lo zucchero direttamente nella bottiglia non è necessario. Ho provato più per curiosità, non è che mi piaccia molto imbottigliare roba che non è stata bollita, anche se lo zucchero è un conservate e teoricamente non dovrebbe avere una gran carica batterica.

E' un po il discorso qui sopra... sterilizzare, stare attenti, sanifica... e quelli che luppolano in fermentazione?
Introduci nel fermentatore del luppolo che è stato in un campo all'aria, che è stato all'aria a seccare, che ha comunque un po di umidità e non si è seccato di botto... te lo vendono sottovuoto ma che non abbia sviluppato nemmeno un minimo di muffa dove è stato certificato? Eppure si fa e con buoni risultati. Commero ne ha fatto uno slogan tanto lo pratica.
Forse certe volte siamo esagerati con le cautele.

Comunque, sia chiaro: non voglio responsabilità, le p......e ce le facciamo ogniuno con le proprie mani.
Che non saltiate fuori con : haaaaa Pianettiiiiii... mi ha fatto buttare 50 litri di buon succo!

Quello che voglio dire è, che la birra è delicata, ma, certe volte il troppo zelo diventa terrorismo... e la birra la facevano gli arabi prima dei Cirtecensi/Trappisti... persino chi ha costruito le piramidi veniva pagato con pane e birra... e guardate che capolavori, son ben costruite, resistono al tempo! La loro birra doveva essere buona, non avariata. Big Grin

Mamma che lungo sto postBig Grinm....

Certo che in antichità non si avevano le conoscenze e le cure di oggi, ma la birre , come il vino, erano tutte acide. Prima di pasteur manco si conosceva la microbiologia e il lavoro dei lieviti, e si riteneva la fermentazione legata a qualche forma ancestrale.

Poi è ovvio che non dobbiamo cercare una perfetta sterilità del mosto e dell ambiente, e una certa carica batterica ci sarà sempre. L'importante è mettere in condizioni il lievito di primeggiare e metterci al riparo con l'inizio della attività fermentativa.

Per questo si consiglia di fare dry nel secondario, dove è già birra , con pochi nutrienti - per i lieviti ma anche per i batteri-, e dove ormai si è creato un ambiente acido e con la presenza di alcol.

Lorenz


Ps: se volessimo raffreddare in maniera naturale, non bastano 2/3 ore, ma ti ci vuole una intera Gionata. E in estate?

dai diamanti non nascon niente, dal letame nascon i fior.
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