22-03-2013, 04:09
Colgo un senso di disfattismo.
Storicamente, in coda ai periodo di crisi macroeconomica, sono nate le basi per archi temporali floridi più o meno lunghi. Il tempo è tutto negli investimenti, e non sempre occorre avere 100 o 1000 o 100.000. Iniziamo ad individuare un settore merceologico che possa risultare da qui a poco in espansione, poi ci si fa un giro su internet per cogliere opportunità normative su finanziamenti all'imprenditoria giovanile (tuo figlio ha 21 anni se non ricordo male), un giro in camera di commercio potrebbe ulteriormente aiutare. Infine, se si è in regola con i pagamenti di prestito o mutuo con la propria banca, si propone l'idea di valutare un piccolo finanziamento alla start up. Se invece il mutuo è già in avanzato stato di ammortamento, si può valutare l'idea di rifinanziarlo (a 50 anni si può tranquillamente fare), impiegando la liquidità aggiuntiva per la suddetta start up senza iscrivere ipoteche di grado successivo al primo. E' evidente che argomentiamo di importi da cui scaturisca una rata che consenta di mantenere uno stile di vita dignitoso, la cui solvibilità nel medio periodo deve essere favorita dal buon andamento della start up. E torniamo al punto di partenza: la scelta del settore merceologico o del tipo di attività da svolgere. Fantascienza?
Storicamente, in coda ai periodo di crisi macroeconomica, sono nate le basi per archi temporali floridi più o meno lunghi. Il tempo è tutto negli investimenti, e non sempre occorre avere 100 o 1000 o 100.000. Iniziamo ad individuare un settore merceologico che possa risultare da qui a poco in espansione, poi ci si fa un giro su internet per cogliere opportunità normative su finanziamenti all'imprenditoria giovanile (tuo figlio ha 21 anni se non ricordo male), un giro in camera di commercio potrebbe ulteriormente aiutare. Infine, se si è in regola con i pagamenti di prestito o mutuo con la propria banca, si propone l'idea di valutare un piccolo finanziamento alla start up. Se invece il mutuo è già in avanzato stato di ammortamento, si può valutare l'idea di rifinanziarlo (a 50 anni si può tranquillamente fare), impiegando la liquidità aggiuntiva per la suddetta start up senza iscrivere ipoteche di grado successivo al primo. E' evidente che argomentiamo di importi da cui scaturisca una rata che consenta di mantenere uno stile di vita dignitoso, la cui solvibilità nel medio periodo deve essere favorita dal buon andamento della start up. E torniamo al punto di partenza: la scelta del settore merceologico o del tipo di attività da svolgere. Fantascienza?
Chi beve birra non invecchia mai!