Valutazione discussione:
  • 0 voto(i) - 0 media
  • 1
  • 2
  • 3
  • 4
  • 5

Articolo interessantissimo
#1

http://movimentobirra.wordpress.com/2013...a-pratica/

bella questa tecnica che proverò sicuramente, visto che la barleywine è entrata nella mia lista di ricette da affinare

Lollo

"Esplorai le religioni e l'alcol: trovai in quest'ultimo maggiori speranze di consolazione duratura"

"Odio la guerra, detesto gli eserciti, amo combattere"

Cita messaggio
#2

Ci sto ripensando da quando l'ho letto stamattina.
Mi chiedo:
1) se il tempo impiegato per fare due ammostamenti sia superiore o inferiore al maggior tempo di bollitura utilizzato per concentrare maggiormente il mosto;
2) nel caso in cui a livello di tempi convenisse bollire più a lungo, se una bollitura prolungata apporti caratteristiche peculiare (non necessariamente negative) alla birra, e quindi se la scelta di un metodo o di un altro debba essere fatta anche in funzione di ciò.

Ad ogni modo resta il fatto che parrebbe essere una buona tecnica per ottenere alte OG e volumi di mosto paragonabili a quelli di una birra con OG più basso... da tenere in considerazione!

Ah, mentre leggevo pensavo al fatto che fare mash con un liquido già carico di zucchero potrebbe rendere più difficoltosa la diluizione di ulteriori fermentabili. Proseguendo la lettura ho visto che la cosa è stata effettivamente presa in considerazione anche dall'autore dell'articolo, che però fa un'altra interessante riflessione: non facendo il mash out al primo mosto gli enzimi rimangono "vitali" e quindi partecipano anche al secondo ammostamento. Questo dovrebbe garantire la conversione e l'estrazione nel secondo mash... beh, da provare!!!

Birraiolo
Triatleta
.com
Cita messaggio
#3

Ma è roba da pazzi?!
Anche fare due ammostamenti ti fa due palle così!

Vi prego la K al posto del CH no eh! Rolleyes
Cita messaggio
#4

(10-09-2013, 04:14 )enrico Ha scritto:  Ci sto ripensando da quando l'ho letto stamattina.
Mi chiedo:
1) se il tempo impiegato per fare due ammostamenti sia superiore o inferiore al maggior tempo di bollitura utilizzato per concentrare maggiormente il mosto;
2) nel caso in cui a livello di tempi convenisse bollire più a lungo, se una bollitura prolungata apporti caratteristiche peculiare (non necessariamente negative) alla birra, e quindi se la scelta di un metodo o di un altro debba essere fatta anche in funzione di ciò.

Ad ogni modo resta il fatto che parrebbe essere una buona tecnica per ottenere alte OG e volumi di mosto paragonabili a quelli di una birra con OG più basso... da tenere in considerazione!

Ah, mentre leggevo pensavo al fatto che fare mash con un liquido già carico di zucchero potrebbe rendere più difficoltosa la diluizione di ulteriori fermentabili. Proseguendo la lettura ho visto che la cosa è stata effettivamente presa in considerazione anche dall'autore dell'articolo, che però fa un'altra interessante riflessione: non facendo il mash out al primo mosto gli enzimi rimangono "vitali" e quindi partecipano anche al secondo ammostamento. Questo dovrebbe garantire la conversione e l'estrazione nel secondo mash... beh, da provare!!!

1) secondo me con due ammostamenti e le filtrazioni vai oltre le due ore
2) la bollitura prolungata su una barley è proficua per il colore e perchè in un certo modo la cottura prolungata aggiunge note "carammellose" al mosto.

Infatti è proficua proprio per i volumi che si riescono ad ottenere, lo scorso anno la mia barley con oltre dieci chili di malto ha messo a dura prova l'impianto e non ho fatto più di sedici litri di mosto più mettici le perdite dei fermentatori avrò imbottigliato 15 litri scarsi, facendo due mash recupero anche un po' di resa secondo me.

Lollo

"Esplorai le religioni e l'alcol: trovai in quest'ultimo maggiori speranze di consolazione duratura"

"Odio la guerra, detesto gli eserciti, amo combattere"

Cita messaggio


Vai al forum:


Utenti che stanno guardando questa discussione: 1 Ospite(i)