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Lievito volante
#1

nella fattispecie c'entra poco con la birra, ma mi sembrava giusto usarlo come cassa di risonanza per sollevare un quesito: ma una categoria riguardante i lieviti in questo forum?...

l'articolo qui sotto è preso da "oggi scienza"

Lievito volante

Saccharomyces cerevisiae è il lievito responsabile del processo di fermentazione del vino, della birra e del pane. Ed è anche uno degli organismi più studiati dalla scienza. Eppure della sua origine e di come vive e prolifera in natura si sa poco.

Secondo una ricerca tutta italiana, un ruolo fondamentale nel ciclo vitale del lievito ce l'hanno le vespe.Irene Stefanini e Leonardo Dapporto dell'Università di Firenze hanno catturato esemplari di specie molto comuni di vespa e di ape in autunno, primavera ed estate (in inverno le vespe vanno in letargo), in siti sparsi nelle campagne di tutta Italia. Solo nello stomaco delle vespe (e non in quello delle api) hanno trovato ben 17 ceppi del lievito, molto diversi fra loro: alcuni erano simili a quelli che usiamo per far lievitare il pane, altri a quelli per la fermentazione della birra, altri a quelli del vino. Per capire cosa succedeva del lievito in inverno i due ricercatori hanno nutrito le vespe con lievito fluorescente. Le vespe poi si ibernavano e dopo tre mesi le cellule di lievito erano ancora visibili nell'intestino delle vespe. Inoltre dato che le vespe nutrono le proprie larve rigurgitando il cibo, il lievito fluorescente passava anche alla larva.

Cosa significa tutto ciò? Il lievito si trova normalmente sulla superficie esterna dell'uva matura, in condizioni di caldo. Da lì, però, non potrebbe spostarsi da solo e le vespe sembrano essere un vettore efficiente, non solo dal punto di vista spaziale ma anche temporale: i lieviti infatti si formano al caldo in estate, come sopravvivono durante l'inverno? Nello stomaco delle vespe. Stefanini e Dapporto sottolineano che ci potrebbero essere altri organismi con una funzione simile a quella delle vespe, ma che comunque non si tratta di tante specie. La ricerca è stata pubblicata su PNAS.

Federica Sgorbissa
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#2

Big Grin carino
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#3

http://www.pnas.org/content/early/2012/0...9.abstract

Articolo interessante in effetti. Sto cercando la puntata del "Boss della birra" su youtube in cui analizza la birra fatta con la saliva umana in Sudamerica; avevano stabilito che solo alcune persone avevano dentro di sè gli enzimi giusti, ma non ricordo i dettagli. Se lo trovo lo posto.
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#4

pensa che figo, per far partire la fermentazione apri il coperchio, sputi dentro il fermentatore e chiudi Big Grin
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#5

E' esattamente ciò che ha fatto.

Dopo un giro tra i dipendenti a cui ha prelevato campioni di saliva, ha selezionato quelli adatti e preparato una specie di starter, poi ci ha fermentato la birra. E l'ha messa in produzione e venduta, pensa che leggi in Australia, in Italia non potrebbe mai accadere ti arrivano i NAS dopo 5 minuti.
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#6

me la ricordavo diversa quella puntata... non masticavano i grani?

perchè nella saliva appunto siamo pieni di alfa amilasi...

tra l'altro ho cercato in streaming tutte le puntate di quel programma ma non ho trovato niente, voi dove le avete trovate?
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#7

interessante, si potrebbe definire una variante delle lambic Big Grin
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#8

pensa che io l'altro ieri ho bevuto una lambic fatta con il lievito madre che si usa per il pane... la birra è bella perchè è varia.
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#9

Ancora non ho trovato quella puntata, ma sono quasi certo che non masticassero nulla, sputavano e basta!
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#10

masticavano masticavano Wink
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