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La sosta proteasi e la modificazione dei malti.
#1

Liberamente tratto dal testo di Palmer, How to brew.
Mi prendo la responsabilità di eventuali castronerie nella traduzione, dopotutto sono un elettricista alcolizzato. Smile
Chi volesse apportare modifiche,con post di aggiornamento, lo faccia pure.
Dopo di che possiamo partire con le nostre esperienze.
Spero che sia utile.
Ciao.


L'orzo contiene molte catene di aminoacidi, che vengono utilizzati per formare le proteine necessarie per la germinazione della pianta. Durante la maltazione e l’ammostamento queste catene vengono scisse in catene di enzimi più piccole e utilizzate dal lievito per la propria crescita e il proprio sviluppo durante la fase di fermentazione. I due gruppi di enzimi proteolitici principali interessati in questo processo, sono le proteasi e le peptidasi.
Le proteasi lavorano per spezzare le grandi e generalmente insolubili catene di proteine, in catene più piccole e solubili, che possono migliorare la ritenzione della schiuma della birra, ma possono anche portare torbidità alla stessa.
Le peptidasi lavorano per scindere amminoacidi dalle estremità delle catene per produrre piccoli peptidi e aminoacidi, che sono i nutrienti del mosto e potranno essere utilizzati dal lievito come sopra.
Nei malti ben modificati (S/T o Kolbach 40/45% n.d.t.), i suddetti enzimi , hanno subito la maggior parte di questi processi durante la fase di maltazione.
La maggior parte dei malti base in commercio oggi, sono ben modificati. I malti moderatamente modificati, beneficiano di una sosta proteasi per spezzare le rimanenti grosse catene di proteine, in più piccole catene e aminoacidi, nonché per favorire il rilascio di ulteriori amidi da parte dell’endosperma.
I malti ben modificati, avendo già, come detto sopra, subito questo processo, non traggono benefici da una sosta proteasi ( a patto che lo siano veramente n.d.t.). Infatti fare una sosta proteasi per più di 30 min. su di essi, tende a donare alla birra povertà di corpo e instabilità della schiuma. Questo avvertimento tende ad essere sopravvalutato , facendo una montagna da un granello di sabbia.
Le temperature e l’intervallo di PH a cui i suddetti enzimi si attivano si possono sovrapporre, in quanto ambedue possono lavorare in un intervallo di temperatura che va dai 35°C ai 65°C, per questo parlare di temperatura ideale per ogni enzima non è rilevante. Tempo fa si sosteneva che lavorando più vicino ai 65°C si favorisse la proteasi e viceversa la peptidasi, ma recenti studi hanno dimostrato che ciò non è vero. Non si può favorire proteasi o peptidasi con il controllo della temperatura di ammostamento.
Ci sono diversi generi di enzimi all’interno di ogni gruppo ed essi vengono attivati in un ampio spettro di temperatura e PH (da 2 a 8.5). L’attività totale degli enzimi proteolitici è massima a bassi livelli di PH (da 3.8 a 4.5), ma la differenza rispetto al PH ottimale di ammostamento (5.8) è solo del 15%.
Le temperature raccomandate per la sosta proteasi, sono dunque comprese in un intervallo che va dai 45 ai 55° per un tempo che può variare tra i 15 e i 30’, ma gli enzimi resteranno ancora attivi per un certo tempo durante un ammostamento mono temperatura tra i 60 e i 67°.
Lo scopo principale della sosta proteasi è fornire FAN (free amino nitrogen) al mosto. I malti poco o parzialmente modificati, hanno, come visto sopra, una bassa quantità di proteine solubili, rispetto a quelli ben modificati e i grani non maltati ne contengono solo una piccala quantità. Dunque, un ammostamento fatto con una grossa percentuale di grani non maltati, avrà una bassa quantità di FAN.
Generalmente l’orzo grezzo contiene circa il 30% del totale di proteine solubili, circa il 50% del totale vengono solubilizzate durante la maltazione e circa il 20% (o meno) durante l’ammostamento. Dunque solo il 3% del totale delle proteine solubili, sarà convertito in FAN alla fine della maltazione e dell’ammostamento.
Lo scopo secondario della sosta proteasi, è quello di disgregare le grandi proteine, che porteranno altrimenti a problemi di filtratura a fine ammostamento e di torbidità dovuta alle proteine stesse. La sosta proteasi, può inoltre migliorare la ritenzione della schiuma, anche se l’effettivo contributo della sosta è stato sopravvalutato.
In conclusione, la sosta proteasi è necessaria in malti poco modificati o in malti ben modificati che prevedono l’utilizzo di una percentuale superiore al 20% di frumento, di segale o di avena. Il frumento maltato contiene il doppio del peso molecolare di proteine dell’orzo maltato. Una sosta beta-glucanasi può essre combinata con la sosta proteasi a 40/45° per 15/30’.

Vi prego la K al posto del CH no eh! Rolleyes
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#2

Bravo nemio, questi approfondimenti sono veramente utili alla comunità...
Un qualche errore di traduzione forse c'è, ma sostanzialmente l'articolo mi sembra corretto e condivisibile.
Verissimo che i malti di oggi sono tutti bene modificati e infatti, quando li guardavo, gli unici sotto 40 kolbach ho trovato il wheat; ma di fatto conferma che fare una leggera sosta a 50, in malto diversi da pils, non sia poi così negativo.
Cerco infatti di fare sempre un entrata veloce a 50 e le uniche volte che ho ottenute birre torbide è stato , dopo avere parlato con lollo, quando sono entrato direttamente in saccarificazione con il maris.
Questo intervento conferma che con il frumento, anche maltato, va fatto la sosta per le glucanasi e una proteasi più attenta.

Lorenz

dai diamanti non nascon niente, dal letame nascon i fior.
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#3

Lo questo conferma i step mash che mi hai suggerito per la wheat ale, 45,52,66,78

Lollo

"Esplorai le religioni e l'alcol: trovai in quest'ultimo maggiori speranze di consolazione duratura"

"Odio la guerra, detesto gli eserciti, amo combattere"

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#4

Grazie Lore!
Dallo studio si evince che una sosta di 15' non dovrebbe creare i tanto temuti problemi di acquosità e torbidità anche su malti modificati. Infatti parla di una effettiva demonizzazione della sosta proteasi, perché a quanto pare i problemi arrivano alla mezz'ora di sosta. In un altro forum leggevo che alcuni birrai fanno comunque 15' a 55/57° indipendentemente dal malto, con ottimi risultati. Non resta che provare.

Vi prego la K al posto del CH no eh! Rolleyes
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#5

Io sto più basso per non entra in amilasi, ma 10 min di proteasi non è poi così negativa. Io la faccio anche con vienna e Monaco, che come base dovrebbero essere i più modificati
Questa è la mia esperienza ma se parli con diversi birrifici di diranno cose diverse: c'è chi enrtra sempre e comunque basso, chi solo in saccarificazione e e chi chi la proteasi la fa solo con pils e frumento
De gustibus Big Grin

Lorenz

dai diamanti non nascon niente, dal letame nascon i fior.
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#6

Si infatti, è una questione di gusti e di esperienze. Quello che dico io è che non bisogna fossilizzarsi e considerare dogmi le esperienze altrui, ma nei limiti del possibile concedersi qualche piccolo esperimento, basato sempre su studi e letture ovviamente. Altrimenti non vedo margini di miglioramento e crescita.

Vi prego la K al posto del CH no eh! Rolleyes
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#7

aggiungo un'altra cosa:
sappiamo tutti che una proteasi eccessiva porta ad un impoverimento proteico con problemi di ritenuta di schiuma, ma di contro un eccesso di proteine formate da lunghe catene porta anch'esso a problemi di schiuma con la formazione di bolle grossolane e instabili.
questo mi è succeso in una birra e ,anche se in una unica volta non può certo fare statistica, sono abbastanza sicuro che sia dovuto a questo perchè ho diviso la birra in due imbottigliamenti. la prima l'ho imbottigliata come stava ed ho avuto questo risultato, nella secondo ho cercato di rimidiare con l'isinglass e si è visto non solo una limpidezza migliore ma anche una schiuma bella e soprattutto stabile.

lorenz

dai diamanti non nascon niente, dal letame nascon i fior.
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#8

guarda proprio domenica ho fatto una american blonde ale con 85% pils belga dingemans 10% fiocchi d'avena e 5% abbey malt e volutamente ho saltato la proteolisi: ho fatto 65°-72°-78° vi prometto che quando finirà la fementazione vi farò vedere se la birra sarà torbida a causa delle proteine in eccesso oppure no !!!
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#9

Interessante, tienici aggiornati anche per quanto riguarda le degustazioni.

Vi prego la K al posto del CH no eh! Rolleyes
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#10

sono pronto a scommettere che la birra sarà limpidissima!
ps lievito us05?
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