allora....in genere l'uso dell'uva si suddivide in tre macro usi nella birra e in tutti i casi diciamo si mira ad ibridi birra/vino:
-mosto d'uva semplice....se ne fanno ormai in Italia parecchie, ne ho assaggiate alcune come l'equilibrista di BdB, una che fa Eataly Bary, la Bi-Fuel di Birradamare e sono prodotto interessanti se piace il genere, poi ce ne sono ripeto numerose. Ne ho a casa una di Bruton con mosto di vino, la Limes. Sarei curiosissimo di assaggiare la Ambrosia di Toccalmatto, double blanche con mosto d'uva
-Sapa, ossia il mosto cotto: Barley ha aperto un mondo con i suoi barley wine e belgian strong ale con sapa di vari vitigni sardi, ora ha prodotto una blanche muscolare usando la sapa. sono ovviamente manco a dirlo dei capolavori. Recentemente anche il Biren ha tentato quella strada con sapa di mosto di vini locali del ferrarese, ma non ci metterei la mano sul fuoco sul risultato.
- fecce di uva esauste, ossia quello che rimane delle bucce dopo la torchiatura, in genere si aggiungono al mosto per indurre fermentazioni spontanee: Montegioco, Loverbeer e Stavio hanno fatto grandi cose in quest'ottica, in uno stile che è tipicamente nostrano ma che comunque è parzialmente mutuato dal mondo belga (Cantillon in primis fa birre con le fecce del moscato , ad esempio), il risultato può essere simile a un lambic o una flanders/oud bruin perchè sulle bucce dell'uva ci sono sia brettanomyces che acetobacter ( allo stesso modo una botte dove è passato il vino in genere si impregna del lievito "selvatico" e ti da lo stesso risultato). Ovviamente lo stesso risultato si può fare isolando un ceppo selvatico facendo uno starter con un mini mosto e qualche grappolo d'uva....io e Lollo l'avevamo in programma perchè io ho della vite che cresce un po selvatica ma quest'anno niente di niente e il programma è rimandato all'anno prossimo,ahimè
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