Mr.Malt Forum - La Birra Artigianale
No chill method - Versione stampabile

+- Mr.Malt Forum - La Birra Artigianale (http://forum.mr-malt.it)
+-- Forum: Birra Artigianale (http://forum.mr-malt.it/forumdisplay.php?fid=1)
+--- Forum: Curiosità (http://forum.mr-malt.it/forumdisplay.php?fid=22)
+--- Discussione: No chill method (/showthread.php?tid=10351)

Pagine: 1 2 3


No chill method - Paul - 30-10-2014

Per caso sono arrivato a questa tecnica

http://www.homebrewtalk.com/wiki/index.php/No_Chill_Method

che va contro quello che definiscono un luogo comune, cioè la necessità di raffreddare velocemente.

Che ne pensate?


ps: non sapevo dove aprire il 3d, nel caso chiedo ai mod di spostarlo


RE: No chill method - eldano - 30-10-2014

Beh il raffeddamento serve principalmente ad inoculare prima il lievito per evitare infezioni. Se il mosto viene messo in questi cubi sanificati e sottovuoto, non si pone il problema.


RE: No chill method - alexander_douglas - 30-10-2014

ma anche il problema delle infezioni è relativo....io per dire raffreddo nel fermentatore direttamente. Una volta chiuso con che si contamina?


RE: No chill method - Paul - 30-10-2014

(30-10-2014, 08:20 )alexander_douglas Ha scritto:  ma anche il problema delle infezioni è relativo....io per dire raffreddo nel fermentatore direttamente. Una volta chiuso con che si contamina?

Ma da quanti gradi?


RE: No chill method - alexander_douglas - 30-10-2014

nel fermentatore ci sono già parecchi litri di acqua gelata....invece di aggiungerla dopo la metto prima....il mosto viene messo a contatto con una base molto fredda per dare un raffreddamento iniziale e poi subito il fermentatore immerso in acqua gelata. ultimamente le saison che si fermentano a temperature di bas più alte in una ventina di minuti scarsi riesco ad inoculare il lievito a temperature ottimali


RE: No chill method - eligen - 30-10-2014

Vi devo raccontare questa ... per imparare qualcosa di nuovo e uscire prima o poi dai kit, lo scorso weekend ho partecipato ad un mini-corso partial-mash, per me interessantissimo e che mi ha fatto venire un sacco di voglie ...

Arrivo al dunque ... una volta terminato tutto il processo, la birra preparata è stata versata direttamente nel fermentatore ossigendola il più possibile (sia per la caduta dalla pentola posta sul tavolo al fermentatore posto in terra, sia per le continue mescolate vigorose date con la paletta), è stata aggiunta acqua fredda sino ad arrivare ai litri prefissati (non ricordo se 20 o 23 ma poco importa) e poi è stato inoculato il lievito sulla superficie della birra, chiudendo subito dopo il fermentatore con coperchio e gorgogliatore.

A quel punto ho toccato il fermentatore e ... sorpresa, la birra nel fermentatore era ancora parecchio calda, secondo meno almeno a 40° ... allora ho chiesto se con una tale temperatura il lieviti non morissero e la risposta è stata "mal che vada, se non inizierà la fermentazione, aggiungerò altro lievito" ...

Sono rimasto veramente sorpreso, ho sempre dato molta importanza al "raffreddamento veloce" e all'inoculo del lievito con una temperatura appropriata, non sò proprio cosa pensare ...:huh: Come scrive Alex, una volta chiuso,effettivamente il fermentatore con cosa si contamina ? Ma la temperatura troppo calda per il lievito proprio non riesco a capirla ...


RE: No chill method - Paul - 31-10-2014

Ma infatti quello non ha senso, l'inoculo deve essere fatto massimo a 25 gradi...


RE: No chill method - Jonathan Domizi - 31-10-2014

comunque se il lievito era secco poteva anche starci perché alla fine i lieviti lallemand vanno reidratati in acqua a 35-40 °C per 15 minuti. Solo che sarebbe meglio con acqua. Inoltre a quelle temperature dopo due giorni si saranno mangiati anche il fermentatore!


RE: No chill method - Mario61 - 31-10-2014

Da un punto di vista microbiologico, noi non lavoriamo sterilmente. Miceti, lieviti, batteri sono in competizione (tant'è che nelle bustine di lievito addirittura la presenza di batteri è tollerata sotto una certa soglia). Nel mosto preparato anche nel modo più pulito possibile sono presenti microorganismi.
Se io metto rapidamente il mio lievito, questo -presente in abbondante numero - si accaparra i nutrienti e colonizza il mosto (i termini non sono precisi, ma spero di essere abbastanza chiaro).
Se aspetto ad inoculare 12 ore perchè il mosto raggiunga spontaneamente la temperatura desiderata, i microorganismo contaminanti - in assenza di competizione significativa- possono allegramente banchettare e moltiplicarsi. Quando inoculerò il mio lievito, questo avrà dei contendenti inquinanti numerosi ed agguerriti -> infezione.
Detto questo, molti usano il no chill e sono contenti; personalmente, non mi fido.
Ciao
Mario


RE: No chill method - Paul - 31-10-2014

Il discorso del no chill in realtà è un po' più complesso, perchè a prima vista non ha senso non raffreddare.
Ora non trovo più il link, però l'ho "scoperto" leggendo qualcosa sulla luppolatura, sul fatto di lasciare i luppoli in infusione a lungo anche dopo e via dicendo